PRURITO ACQUAGENICO: SINTOMI, CAUSE E RIMEDI NATURALI

da 20 Set 2018Prurito acquagenico

LETTERA

Ciao Valdo, innanzitutto scusami se ti dò del tu. Ti ho scritto tempo fa su dei prodotti Visalus per delle spiegazioni. Ti riscrivo ora delle problematiche mai risolte sul mio corpo e sull’alimentazione vegana. Iniziamo per gradi.

1) Da anni nel periodo estivo sia con l’acqua di mare e sia dopo una doccia, mi viene un prurito su varie parti del corpo abbastanza insopportabile. E questo prurito mi viene anche durante un allenamento che sia di calcio o palestra. Ho provato a fare numerose ricerche su questo problema e ho scoperto in pratica che ho un’allergia che si chiama “Prurito Acquagenico”. Le cause non le ho ben capite ma su numerose tesi si evince che il problema può derivare anche dall’alimentazione. I rimedi non ancora si sanno e io ho bisogno di capire come risolvere questo problema che mi porta a odiare i mesi estivi. La mia alimentazione ovviamente è un 60% di origine animale e il restante di origine naturale. Il mio problema può derivare dal fatto che consumo proteine animali? E, se in qualche modo, eliminando totalmente la proteina animale dalla mia alimentazione, posso risolvere il problema?

2) Alimentazione dello sportivo. Riguardo a quest’altra tesi, pratico sport da anni. Vado in palestra e contemporaneamente gioco a calcio. Essendo un fissato con il corpo, tutti i trainer mi dicono e mi hanno imposto che per avere un fisico con addome devi eliminare frutta e abbassare i carboidrati aumentando le proteine. In questo periodo di definizione in pratica mangio solo riso basmati, yogurt, insalata con carote, petto di pollo a volontà, albume la mattina con una banana e un po’ di mandorle e qualche volta tra pranzo e cena un po’ di legumi. Ti posso dire che sono arrivato al limite. Mi sento sempre stanco e senza energie. Sono deciso a cambiare il mio stile di vita con un’alimentazione sana e vegetale e ti chiedo dei consigli su come alimentarmi dato che pratico parecchio sport e lavoro.
Stefano

*****

RISPOSTA

CHE COS’È IL PRURITO ACQUAGENICO

Il prurito acquagenico è una condizione nella quale il contatto con acqua, che può essere dolce, salata o anche distillata e a diverse temperature, causa prurito intenso, senza però causare lo sviluppo di alcun segno visibile sulla pelle.

L’Acquagenic Pruritus venne descritto da Noxon Toomey ancora nel 1922, quando parlò di punta pruritia e di itchy points, ovvero di disturbi a contatto con l’acqua e rilascio di acetilcolina, neurotrasmettitore ad azione dilatatoria presente sui muscoli scheletrici. Prurito acquagenico, orticaria acquagenica e acquatinta, hanno molte cose in comune, sia come sintomi che come rimedi, e rientrano in quella famiglia dermatologica che si chiama orticaria. La sensazione, per niente piacevole, è quella di essere sottoposti a tante punture di spilli.

Una doccia o un bagno in mare possono quindi scatenare questa reazione, che influenza significativamente la qualità di vita nelle persone colpite. Anche la pioggia, forti sudorazioni e la lacrimazione possono causare prurito.

Questa ipersensibilità all’acqua comporta un aumento della produzione di acetilcolina, una sostanza che serve a trasmettere le informazioni sulla sensibilità cutanea. Si ipotizza che questa specie di allergia all’acqua sia dovuta a sostanze chimiche presenti in essa come cloro e fluoro.

Gli scarsi risultati ottenuti dagli antistaminici tradizionali si spiega con il ruolo pruritogeno dei peptidi vasoattivi diversi dall’istamina. Oltre alla citata acetilcolina, ci sono ad esempio i VIP (vasoactive intestine pepdides presenti nell’intestino e nel cervello), la sostanza P (neuropeptide appartenente alla famiglia delle tachichinine e agente da neurotrasmettitore), la serotonina, i leucotrieni (mediatori chimici coinvolti nelle reazioni allergiche ed infiammatorie), le prostaglandine, i TNFa (citochine coinvolte nelle infiammazioni sistemiche come fattori di necrosi tumorale).

Il prurito acquagenico può avere effetti psicologici negativi che portano ad evitare docce e bagni e sviluppare una aversione o addirittura una fobia all’acqua.

ORTICARIA ACQUAGENICA

Si parla di orticaria acquagenica quando oltre al prurito, che avviene immediatamente al contatto con l’acqua, si sviluppano sulla pelle sfoghi, pomfi, macchie, vescicole ed eruzioni cutanee. L’orticaria acquagenica è infatti caratterizzata da un aumento temporaneo della permeabilità dei capillari sanguigni con presenza localizzata o generale di pomfi (lesioni edematose, causate da versamento interno di liquidi) e zone irritate e arrossate.

SINTOMI

I sintomi di prurito acquagenico consistono in un prurito intenso e diffuso nelle zone del corpo che vengono a contatto con l’acqua. Le parti in genere più interessate sono le gambe e interno coscia, seguite dalle braccia, schiena, petto, e addome. La testa, il viso, il collo e i fianchi sono invece aree colpite meno frequentemente. I palmi delle mani, la pianta del piede e le mucose non sono generalmente interessate da questo tipo di prurito.

I sintomi si presentano alcuni minuti dopo il contatto con l’acqua e possono durare anche una o più ore.

CAUSE

La causa del prurito acquagenico è sconosciuta. In alcuni casi è sintomo di policitemia vera e potrebbe presentarsi anche anni prima di una diagnosi di essa.

Altre condizioni associate con il prurito acquagenico includono i neoplasmi mieloproliferativi, le sindromi mielodisplastiche, le sindromi ipereosinofile e lo xantogranuloma giovanile.

L’intolleranza al lattosio e l’epatite C sono altre condizioni che possono portare al prurito acquagenico.

Ci sono stati casi di pazienti affetti da prurito acquagenico in seguito a trattamenti con farmaci come clomipramina (un antidepressivo), bupropione (farmaco per smettere di fumare) e farmaci antimalarici, usati anche contro lupus e artrite reumatoide, come l’idroxiclorochina e la clorochina.

La medicina ha ipotizzato le seguenti cause di prurito acquagenico:

  • Aumento della degranulazione dei mastociti, cioè il rilascio di istamina e altri composti nel corpo da parte dei mastociti.
  • Aumento di istamina circolante nel corpo.
  • Rilascio di acetilcolina, una sostanza che serve a mandare segnali dai nervi ai muscoli del corpo e tra nervi e cervello.
  • Aumento dell’attività fibrinolitica della pelle, un processo che controlla la dimensione dei trombi, promuovendone la distruzione.

Anche se la causa principale non è ancora nota, ci sono stati dei riscontri che fanno pensare che abbia anche cause genetiche. Però nessun gene per il prurito acquagenico è stato identificato, quindi anche questa tesi è ancora da dimostrare.

DIAGNOSI

Non esiste un esame specifico per confermare la diagnosi di prurito acquagenico. La diagnosi viene infatti effettuata scartando le altre patologie possibili. Questi criteri possono aiutare a individuare un caso di prurito acquagenico:

  • Intenso prurito, bruciore, formicolio, punzecchio che avviene in seguito del contatto con l’acqua.
  • Assenza di reazioni visibili sulla pelle.
  • Prurito che si presenta nel giro di qualche minuto dopo il contatto con l’acqua e che dura da 10 minuti a anche 2 ore.
  • Assenza di altre patologie della pelle che potrebbero scatenare la reazione.
  • Esclusione di tutte le orticarie fisiche, dermografismo, policitemia vera e tutte le altre malattie che presentano come sintomo il prurito acquagenico.

CURE E TRATTAMENTI

È presente una vasta gamma di farmaci, trattamenti contro il prurito acquagenico. In genere servono comunque solo a ridurre i sintomi e mai risolvono la patologia.

Queste sono le terapie che sono state sperimentate con gradi diversi di successo:

  • Antistaminici
  • Analgesici
  • Recettori oppiodi antagonisti
  • Interferone alfa 2b
  • Colestiramina
  • Clonidina
  • Naltrexone
  • Terapia UV
  • Terapia PUVA
  • Propranolol
  • Atenololo

RIMEDI NATURALI

Si consiglia di mantenere la pelle sempre idrata, con prodotti naturali e privi di profumazioni. Per scongiurare il prurito dopo la doccia ci sono una serie di rimedi naturali da poter adottare:

  • Immergersi nella vasca da bagno con una soluzione di acqua e bicarbonato di sodio o avena colloidale.
  • Dopo il bagno, non strofinare la pelle bagnata ma tamponarla delicatamente.
  • Spalmare sulla pelle una lozione a base di glicerolato d’amido fortemente idratante e nutriente.
  • Applicare una pomata a base di capsaicina (sostanza contenuta nei peperoncini che causa la piccantezza), da acquistare in erboristeria oppure da preparare in casa usando olio vegetale (olio d’oliva, di mandorle dolci e via dicendo), cera d’api grattugiata e peperoncino in polvere.
  • L’uso di olio e altri emollienti idrofobici prima e dopo la doccia.

VISIONE IGIENISTA

Le classificazioni lasciano il tempo che trovano e servono principalmente a far vendere più farmaci. La realtà è che siamo di fronte a intestino, fegato e reni che lavorano male, per cui la pelle, formidabile e provvidenziale organo emuntorio o escretivo di emergenza, è obbligata ad effettuare un extra-lavoro per eliminare le impurità che irritano l’organismo.

In pratica non esistono medicine valide. Il problema vero qui non sta nella pelle difettosa che funziona male. Al contrario siamo di fronte a un organo che sta facendo mirabilmente il proprio dovere come strumento espulsivo di emergenza e come segnalatore di un corpo ormai inquinato oltre i limiti di tolleranza.

CONTRASTARE LE MALATTIE DELLA PELLE È SPESSO UNA GRAVE FORMA DI AUTOLESIONISMO

Uno degli errori medicali più pacchiani e diffusi è proprio quello di voler combattere le malattie della pelle con medicamenti a base di veleni. I veleni farmaceutici non fanno altro che inibire e paralizzare la preziosa attività depurativa della pelle, obbligando l’organismo a trattenere al suo interno le sostanze corrotte e caustiche che, col loro letale effetto, compromettono l’integrità e la funzionalità degli organi più delicati del corpo.

“ARRIVATO AL LIMITE, SEMPRE STANCO E PRIVO DI ENERGIE”, LA DICE LUNGA SUL POLLO A VOLONTÀ

E qui veniamo al dunque. La tua alimentazione è “ovviamente” al 60% di origine animale. Quel “petto di pollo a volontà” la dice tutta. Ed è proprio da lì che partono i tuoi maggiori problemi. Mi spiace per i tuoi nutrizionisti e trainer da palestra, ma ti hanno davvero messo sulla strada meno indicata per stare in salute ed anche per rendere al meglio sul piano sportivo.

È un dato confermato dai fatti che la dieta a base di frutta acquosa e di verdure crude favorisce la formazione di sangue puro e scorrevole. “Sono arrivato al limite: mi sento sempre stanco e privo di energie” è una dichiarazione di fallimento nutrizionale su tutta la linea.

PROTEINE ANIMALI SMERCIATE ASSURDAMENTE COME CIBO ENERGETICO

Non è divertente per me criticare e offendere chi sbaglia, ma troppi allenatori, troppi medici e dietologi sportivi, sia nelle palestre che persino nei club semi-professionisti e professionisti di serie A, continuano a fare un pessimo servizio alla resa di lungo periodo e alla salute di lungo periodo dei propri atleti. Legati alle vetuste ed obsolete idee delle proteine in funzione energetica, ignorano tuttora che i carboidrati naturali rappresentano il vero carburante energetico umano, alla semplice condizione che tali carboidrati vengano assunti come zuccheri e amidi naturali e pertanto il meno possibile cotti e lavorati.

La realtà è che tutti i veleni (cadaverina, caseina, caffeina, teina, tabacco, alcolici, integratori, farmaci cole, dolciumi e gelati industriali) agiscono da stimolanti e mettono sotto pressione il battito cardiaco e la pressione sanguigna, causando danni di medio e lungo periodo.

TROPPA IGNORANZA IN CIRCOLAZIONE

Ignorano che la bevanda salutare e fortificante numero uno rimane l’acqua biologica della frutta fresca. Ignorano le virtù energetiche e rivitalizzanti di angurie, meloni, pesche, susine, fichi, more, uva assunte a stomaco vuoto di mattina e nel tardo pomeriggio.

Ignorano la straordinaria salubrità dei succhi freschi di carote, di bietole, di carote-sedano-ananas, di carote-sedano-mele, sempre assunti a stomaco vuoto, preferibilmente a metà mattinata.

Ignorano l’importanza assoluta ed irrinunciabile della terrina di radicchio o di pomodori o di cetrioli o di cavolo cappuccio, come prima portata principale a pranzo e cena, seguita da un secondo leggero di cibo cotto vegetariano tipo pasta alle verdure, legumi leggeri tipo fagiolini-lupini-piselli-fave-lenticchie-ceci, cereali alle verdure, gnocchi di patate, vellutata di zucche, peperonate, bietole, spinaci.

Se vai a verificare nomi e abitudini dei maggiori recordman mondiali nelle diverse specialità, resterai sbalordito nell’apprendere che praticano le diete vegane, vegetariane, tendenzialmente vegan-crudiste che noi stessi raccomandiamo, adottiamo e promulghiamo.

L’ONERE DELLA PROVA SPETTA A CHI ROVINA LA GENTE E NON A CHI LA METTE SULLA RETTA VIA

Un avocado al giorno, un gelato al giorno a base di banane congelate e frullate con mango o fichi o uva, senza latte, senza zucchero, senza conservanti. Una manciata di mandorle-anacardi-nocciole-noci-pinoli, una manciata di datteri o uvetta secca.

Zero proteine animali, zero zuccheri industriali e zero integratori, al massimo qualche ovetto ruspante di emergenza.

Zero alcolici: al massimo un bicchiere di buon vino casalingo con una punta di ghiaccio nei giorni roventi, o un bicchiere di birra.

Zero fumo, zero cole, zero tè, zero caffè, zero dolciumi.

Acqua leggerissima lontano dai pasti ma senza esagerare (quale acqua?), visto che una persona che adotta una dieta vegan-crudista tendenziale non ha mai sete, al contrario dei mangiatori di carne-latte-pesce-zuccheri industriali.

Troppo difficile vero? Ho appena enumerato il segreto per digerire bene mediante cibo vitale, leggero, innocente e a massima resa energetica. Chiunque si allontani da tali principi ha l’onere della prova e dovrà dimostrare coi fatti che non sta rovinando la salute dei propri atleti.

Ormai persino le istituzioni mondiali più carnofile come la FDA hanno dovuto ricredersi e oggi accettano che 24 grammi di proteine al giorno bastano e avanzano per nutrirsi al meglio, con qualche incremento proporzionale e dettato dal buon senso e dalle proprie esigenze e sostenibilità personali, nel caso di forti dispendi energetici. Del resto hai sperimentato e capito su te stesso che occorre cambiare radicalmente.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

2 Commenti

  1. Darius Rock

    È assolutamente vero quello che scrive Valdo. La sete diminuisce drasticamente se inizi a cibarti di frutta e verdure e se non aggiungi sale alla tua alimentazione. Prima avevo sempre sete, poi è cambiato tutto. Valdo ha ragione su tutta la linea!

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  2. thomas

    Da 34 anni vegano,non uso detergenti sul mio corpo,ne sul mio viso nel rituale della barba,solo acqua e lametta ed una pezzuola per strofinare il mio corpo durante la doccia mattutina,naturalmente sempre con acqua fredda tutto l’anno.Poi avendo la ricchezza di abitare in Liguria non mi faccio mancare tutti i giorni con qualsiasi tempo,un rigenerante bagno in mare il quale lo uso in forma isotonica preparato da me come bevanda salutare.La ricchezza è tutta intorno a noi ed è gratis.Saluti.

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