TEORIE VIRALI E CONTAGIOSE ALLO SFASCIO

da 25 Set 2013Visuale igienista di virus, batteri e contagi

LETTERA

Ciao Valdo caro! Vorrei segnalare questo articolo dal sito disinformazione.it e dal titolo: La teoria dell’origine virale delle malattie di Arthur M.Baker, estratto da Exposing the Myth of the Germ Theory. Si tratta di un’esposizione sistematica sulla reale natura dei virus e sulla falsità della teoria del contagio. Tutte cose alle quali tu hai già dedicato molto spazio nelle tue tesine, ma ho pensato che, come dicevano i romani, repetita iuvant! Con affetto. Vanna

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TEORIA DELL’ORIGINE VIRALE DELLE MALATTIE

(di Arthur M. Baker – Estratto da Exposing the Myth of the Germ Theory – a cura del College of Practical Homeopathy, 2005 – Traduzione di Gianluca Freda – Sintesi, titolo e sottotitoli di Valdo Vaccaro) http://pensierolaterale.blog.com/, ANIMAZIONE E DEMONIZZAZIONE DI SOSTANZE MORTE E INNOCENTI

In origine la parola virus significava veleno e il termine virulento voleva dire velenoso. Oggi intendiamo per virus una entità submicroscopica e virulento, in generale, significa contagioso. La medicina moderna utilizza il termine virus per indicare una microscopica forma di vita capace di infettare le cellule e a cui viene pertanto attribuita la responsabilità di molte delle nostre malattie. Una demonizzazione in piena regola, scordando una cosa fondamentale, ovvero che quell’improbabile creatura mostruosa è morta, oltre che polverizzata, per cui siamo in pieno ridicolo.

ATTRIBUZIONI COMPORTAMENTALI A NON FINIRE

Nell’immaginario popolare, il virus è una forma di vita in grado di parassitare ogni altra forma di vita, inclusi animali, piante e saprofiti (funghi e batteri). Nella descrizione delle infezioni virali, ai virus vengono attribuiti comportamenti quali iniettarsi, incubare, essere in latenza, invadere, avere uno stadio attivo, impadronirsi, riattivarsi, mascherarsi, infettare, assediare, attaccare, essere devastanti e mortiferi.

UNA TEORIA MEDICA STRACARICA DI CERVELLOTICHE FALSITÀ

La teoria medica convenzionale sostiene che i virus nascono da cellule morte che essi stessi hanno infettato. Il virus si inietta nella cellula e le ordina di riprodurlo, fino al momento in cui la cellula esplode per lo sforzo. I virus sono a questo punto liberi di cercare altre cellule in cui ripetere il processo, infettando così l’intero organismo.

CONFUSIONE CONTINUA TRA VIVO E MORTO

Tuttavia i virologi ammettono che i virus, pur avendo natura peculiarmente organica, non possiedono metabolismo, non possono essere replicati in laboratorio, non possiedono alcuna caratteristica degli esseri viventi e, in realtà, non sono mai stati osservati vivi! I virus vivi sono sempre morti. Il termine virus vivo indica semplicemente quei virus creati dalla coltura di tessuti viventi in vitro (cioè in laboratorio), dai quali si possono ottenere trilioni di virus. Ma proprio qui sta il punto. Anche se alcune colture da laboratorio vengono tenute vive, nel corso del processo si verifica un massiccio ricambio cellulare ed è dalle cellule morenti che vengono ottenuti i virus. Essi sono comunque morti o inattivi, poiché non possiedono né metabolismo né vita e non sono altro che molecole di Dna e proteine.

VIRUS PRIVI DI RIPRODUZIONE, DI LOCOMOZIONE E DI METABOLISMO

I virus contengono acido nucleico e proteine, ma mancano di enzimi e non possiedono una vita propria poiché mancano dei prerequisiti fondamentali della vita, e cioè dei meccanismi di controllo metabolico (che perfino i batteri inferiori possiedono). Il Guyton’s Medical Textbook riconosce che i virus non hanno nessun sistema riproduttivo, nessuna capacità di locomozione, nessun metabolismo e non possono essere riprodotti in vitro come entità viventi.

LEGAME COI MITOCONDRI

Poiché i virus non sono vivi, essi non possono agire in nessuno dei modi che vengono loro attribuiti dalle autorità mediche, tranne che come unità funzionali del nostro normale materiale genetico all’interno del nucleo cellulare o del nucleo mitocondriale interno alla cellula. I mitocondri sono organismi viventi, uno dei molti diversi organelli (o piccoli organi) presenti all’interno delle cellule del nostro corpo. I mitocondri hanno grosso modo la dimensione dei batteri e, sia gli uni che gli altri, possiedono un proprio Dna e un proprio metabolismo.

DAL GLUCOSIO ALL’ADENOSINA TRIFOSFATO, DALLO ZUCCHERO ALL’ENERGIA

I mitocondri metabolizzano glucosio ricavandone molecole di ATP (adenosina trifosfato), che sono energia pronta per l’uso a cui il corpo può attingere quando ce n’è bisogno. Cosa ha a che fare questo con i virus in quanto tali? Chiunque abbia studiato citologia (struttura delle cellule) sa bene che la stragrande maggioranza delle forme di vita presenti all’interno della cellula è rappresentata dai mitocondri, i creatori della nostra energia.

QUADRILIONI O QUINTILIONI DI MITOCONDRI

I semplici protozoi monocellulari possiedono al proprio interno fino a mezzo milione di mitocondri. Le cellule umane ne hanno di meno, dalle poche centinaia presenti nelle cellule sanguigne ai 30.000 e più delle cellule dei tessuti muscolari maggiori. Poiché l’intero corpo umano possiede dai 75 ai 100 trilioni di cellule, ciascuna delle quali contiene, mediamente, migliaia di mitocondri, devono esserci quadrilioni o quintilioni di mitocondri all’interno del nostro sistema.

POTENTI ENZIMI AUTO-DISTRUGGENTI CHIAMATI LISOSOMI

Quando una cellula muore, essa viene rimpiazzata da una cellula figlia nata dal processo della mitosi, mentre la cellula esausta viene disintegrata dai lisosomi, i potenti enzimi intracellulari autodistruggenti e autodigerenti, che frammentano i componenti cellulari in particelle ultra-minute affinché il corpo possa prontamente riciclarle o espellerle come scarti.

INTENSA E CONTINUA MORIA FISIOLOGICA CELLULARE

Ogni giorno, da 300 milioni fino a oltre mezzo trilione di cellule del nostro corpo muoiono (a seconda del nostro livello di tossicità) e ognuna di esse contiene in media dai 5.000 ai 20.000 mitocondri. Quando le cellule muoiono esse vengono autodistrutte dai loro stessi lisosomi, ma i nuclei e i genomi dei mitocondri sono protetti assai meglio rispetto ad altri organelli e protoplasmi cellulari e spesso non si decompongono completamente.

IPOTESI DI FRAMMENTAZIONE INCOMPLETA

Genomi e nuclei sono microscopici contenitori di informazioni genetiche, consistenti in Dna o Rna che agisce come centro di controllo e immagazzinamento del progetto stesso della cellula. In quanto tali essi sono per i mitocondri e le cellule ciò che il cervello è per il nostro corpo. Ogni cellula e ogni mitocondrio contengono questo materiale genetico che è la zona più protetta della cellula, grazie alla sua guaina proteica a doppi lipidi. Alla morte della cellula i mitocondri vengono frammentati dai lisosomi, ma non sempre in modo completo, a causa della loro doppia membrana protettiva.

GENOMA PROTETTO DA GUAINA DETTA CAPSIDE

Secondo il Guyton’s Textbook of Medical Physiology un virus può definirsi come una parte minuta di materiale genetico (detto genoma) le cui dimensioni equivalgono a circa un miliardesimo di quelle della cellula. Il genoma è circondato da una protettura detta capside che è di solito una guaina proteica a doppi lipidi ed è composta di due membrane (quasi identiche alla membrana cellulare) che, per inciso, rappresentano l’ossatura stessa del nucleo mitocondriale.

VIRUS ENDOGENI COME RESIDUI DEI GENOMI DEI MITOCONDRI CELLULARI

Le foto dei virus scattate col microscopio elettronico mostrano che le loro membrane sono irregolari e frastagliate, a volte semplici porzioni di uno strato, a volte di uno strato e di parte del secondo, il che concorda con l’azione autodigerente dei lisosomi, nel momento in cui il loro lavoro di frammentazione delle scorie cellulari è ancora parziale e incompleto. Pertanto, questa descrizione di un virus è virtualmente identica a quella di ciò che resta dei genomi dei mitocondri cellulari.

PIÙ PROPRIAMENTE MATERIALE CELLULARE ESAUSTO, OVVERO DETRITI CELLULARI POLVERIZZATI E DESTINATI ALL’ESPULSIONE

In breve, i virus sono resti di materiale vivente e alcuni testi di fisiologia ipotizzano che essi siano il residuo di cellule esauste. I lisosomi che disintegrano la cellula morta a volte non riescono a frammentare questi virus, circondati dalla membrana protettiva a doppi lipidi. È sorprendente che i ricercatori non riescano a riconoscere questi corpi per ciò che sono in realtà, ovvero generico materiale mitocondriale esausto, soprattutto frammenti di Dna e Rna.

I VIRUS NON SONO SICURAMENTE DEI MICRORGANISMI

Anche se le autorità mediche attribuiscono erroneamente a questi inerti residui cellulari il carattere della vita e della malignità, i microbiologi riconoscono che i virus sono in realtà frammenti morti di Dna rivestiti di una membrana lipido-proteica, pur non riuscendo a comprendere la loro origine. In realtà i genomi sono meccanismi di controllo, ma non microrganismi come l’establishment medico vorrebbe farci credere. Questi cosiddetti virus non sono altro che frammenti senza vita di generico materiale mitocondriale. Per questo motivo i virus non possono provocare malattie, a meno che non si accumulino come impurità che inquinino ed ostruiscano le cellule, i tessuti e la circolazione nel corso del ricambio cellulare.

GENOMI MORTI CON MEMBRANA NON COMPLETAMENTE FRAMMENTATA

I virus sono quindi genomi morti, provenienti da cellule disintegrate, la cui membrana cellulare non è stata completamente frammentata dai lisosomi. I genomi non presentano alcuna caratteristica di vita e sono semplici particelle di materiale acido nucleico, di norma riciclati attraverso la fagocitosi o espulsi come scorie.

UN FISIOLOGICO FENOMENO CHIAMATO FAGOCITOSI

Le fotografie dei presunti virus che si iniettano all’interno della cellula mostrano in realtà la cellula che letteralmente inghiotte il virus o scoria proteinacea. Si forma allora un’incavatura, detta invaginario, e il materiale organico viene circondato dalla sostanza cellulare che poi si richiude, formando uno stomaco improvvisato, in cui il virus scompare. Tale stomaco si riempie allora di potenti enzimi lisosomici che digeriscono il materiale organico, frammentandolo in amminoacidi o acidi grassi per il riciclaggio o l’eliminazione. Questo processo è una caratteristica della fisiologia cellulare nota come fagocitosi (letteralmente divorazione di cellule), un normale processo di ingestione cellulare e digestione enzimatica di batteri, scorie di tessuti e altre cellule erratiche.

CLAMOROSI FALSI FOTOGRAFICI DEI VIRUS IN AZIONE

I virus non sono altro che materiale organico inerte, completamente privo di qualsiasi caratteristica di vita e che nessuno ha mai visto in azione. Le fotografie che asseriscono di mostrare i virus in azione sono vere e proprie frodi. Sono dei falsi fotografici. Ciò che mostrano in realtà è un ordinario processo fisiologico di fagocitosi che avviene innumerevoli volte ogni giorno all’interno del corpo. È da ricordare che secondo i testi di virologia e microbiologia i virus presentano le seguenti caratteristiche, che sono incompatibili con la vita.

CARATTERISTICHE BASILARI DEI VIRUS

1) I virus non possiedono metabolismo. Non possono elaborare il cibo o il nutrimento e dunque non possiedono strumenti per formare energia. Sono solo un contenitore, o schema di informazioni, come lo sono i genomi.

2) I virus non possiedono alcun tipo di capacità di movimento. Non hanno un sistema nervoso, né un apparato sensorio, né un’intelligenza che possa in qualche modo coordinare movimenti o invasioni del corpo di qualsiasi natura.

3) I virus non possono replicarsi. Essi dipenderebbero interamente dalla riproduzione obbligata, vale a dire la riproduzione attraverso un organismo ospite, cosa assolutamente inaudita in ogni altro campo della biologia.

RIPRODUZIONE OBBLIGATA

Nelle spiegazioni che i medici forniscono sulle cause delle infezioni virali, ci viene chiesto di credere alla riproduzione obbligata, in cui un organismo (la cellula) viene costretto a riprodurre un organismo alieno (il virus). Tuttavia non esiste in natura nessun esempio di esseri viventi che riproducano qualcosa di non appartenente alla propria specie.

IL VIRUS È UN GRANELLO CHE VALE UN MILIARDESIMO DI CELLULA

Non dimentichiamo che il rapporto tra le dimensioni del virus e quelle della cellula è di circa un miliardesimo. La spiegazione offerta dalla teoria virale delle malattie ci domanda di credere che il virus si inietti all’interno della cellula e le ordini di riprodurre il virus centinaia di migliaia di volte, finché la cellula esplode. Ma anche nel momento in cui il virus si riproducesse la sua massa complessiva rimarrebbe comunque meno di 1/100 dell’uno per cento della massa della cellula. È come dire che se voi vi iniettaste mezzo grammo di una sostanza, essa potrebbe provocare una tale pressione interna da farvi esplodere!

ATTRIBUIRE AZIONI AI VIRUS EQUIVALE ATTRIBUIRE AZIONI ALLA TESTA DECAPITATA DI UN CADAVERE

Solo i microrganismi viventi sono in grado di agire e di riprodursi, e ciò avviene sotto il diretto controllo del nucleo, genoma o cervello. I cosiddetti virus non sono che residui di entità un tempo organicamente funzionanti, la cui struttura genetica ha con esse la stessa relazione che una testa ha col corpo. Attribuire ai virus una qualsiasi attività è più o meno come attribuire delle azioni alla testa decapitata di un cadavere!

I VIRUS SONO DANNOSI SOLO SE SI ACCUMULANO COME SCORIE OSTRUENTI

Il nostro sangue e i nostri tessuti possono venire saturati da questi materiali di scarto generati internamente, proprio come avviene con le sostanze inquinanti ingerite dall’esterno. L’intossicazione si verifica nel momento in cui queste scorie sovraccaricano il corpo al di là delle sue capacità di espellerle. È vero che i virus possono fungere talvolta da ingredienti patologici, ma solo in quanto scorie tossiche, e non certo come agenti di contagio.

PRIVI DI PENSIERO, DI SPIRITO ASSOCIATIVO E DI INTENZIONI BELLICHE

Ricordiamo che batteri, germi e virus non comunicano tra loro né possono agire di concerto e sono del tutto incapaci di condurre operazioni congiunte come quelle di un esercito o di un gruppo di assalitori. Essi sono privi dell’intelligenza e delle risorse richieste per governare il processo patologico. Solo il corpo è in grado di dare inizio a un tale processo risanante, poiché il corpo è la sola entità intelligente unificata in grado di condurre quei processi fisiologici che vengono chiamati malattie.

EVITARE LE INFEZIONI ATTRAVERSO UNA VITA SANA

Il Boyd’s Medical Textbook afferma che molte persone sane avrebbero in incubazione il virus senza sviluppare le particolari patologie di cui il virus dovrebbe essere causa, e che questo influsso debilitante sarebbe in grado di sopraffare le funzioni protettive del corpo permettendo ai virus di usurpare le attività biologiche all’interno della cellula. Più specificamente, secondo la teoria medica, affinché un parassita o virus possa essere patogeno, deve rispondere a tre precisi criteri.

TRE CRITERI MEDICI DI CAPACITÀ PATOLOGICA VIRALE

1) Il virus deve essere biochimicamente attivo, cioè deve possedere una capacità metabolica per poter condurre un’azione.

2) Il virus deve poter intossicare o infettare più cellule ospite di quanto il corpo di un animale o di un uomo sia in grado di proteggere o rigenerare. Ad esempio, potrete prendervi l’influenza solo se il virus uccide o infetta una porzione significativa delle vostre cellule polmonari, potete prendervi la poliomielite se il virus infetta un numero sufficiente delle vostre cellule nervose, o l’epatite se il virus assume il controllo di una larga porzione delle cellule del vostro fegato. Le infezioni latenti sono invece quelle che coinvolgono una piccola percentuale delle nostre cellule, com’è il caso della tubercolosi, che molti di noi hanno senza neppure accorgersi di averla.

3) L’ospite deve essere geneticamente e immunologicamente permissivo. Deve insomma accettare l’elemento patogeno e non esserne immune. Se vogliamo, gli esseri umani sono sempre infetti di virus e batteri, poiché essi sono presenti nel nostro corpo in modo massiccio e in qualsiasi momento. Per questo motivo non si può affermare che essi invadano l’ospite.

MALATTIA UGUALE PROCESSO ESPULSIVO DI TOSSINE

Le malattie non sono mai infezioni, e tanto meno infezioni contagiose. Sono piuttosto processi di purificazione e di risanamento del corpo, e non sono provocate da batteri o da virus. Il vero responsabile è lo stile di vita biologicamente scorretto dell’ammalato. Quando le abitudini debilitanti vengono abbandonate, non vi sarà ulteriore accumulo di scorie tossiche e il corpo non avrà più bisogno di mettere in moto i processi di guarigione chiamato malattia. La buona salute ne sarà il naturale risultato.

FARMACI E VACCINI SONO PESANTEMENTE LESIVI PER L’ORGANISMO

Per stanare virus e batteri e dare al corpo la possibilità di rimettersi, i medici credono di dover somministrare dei farmaci. Gli antibiotici, ad esempio, uccidono i batteri, che sono microrganismi vivi, ma lasciano indifferenti i virus che sono già belli morti per conto loro. I farmaci in genere fanno poi razzia e devastazione nei riguardi di ogni altra forma di vita metabolica, cellule umane incluse.

OSTACOLI ALLA DETOSSIFICAZIONE IMMUNITARIA E MALATTIE IATROGENE

L’utilizzo di farmaci, e anche di medicine erboristiche sintetiche, ostacola gli sforzi di detossificazione immunitaria che il corpo conduce. La prassi medica di uccidere i germi con farmaci, antibiotici, antinfiammatori o di sopprimerne l’attività con appositi sieri è la causa di crescente deficienza immunitaria e di malattie iatrogene. Le malattie acute sono in grado di auto-limitarsi. Il lavoro condotto dai batteri-spazzini durante il processo della malattia è al tempo stesso debilitante e fastidioso per l’ospite, ma è di vitale necessità per la preservazione della vita e della salute.

SCOMPARSA DEI SINTOMI E RITORNO DELLA FORZA VITALE

Quando il processo di detossificazione è stato completato, i sintomi della malattia scompaiono e l’organismo torna ad utilizzare le proprie energie per i compiti ordinari. La forza, allora, torna a fluire nelle estremità. Il corpo, benché indebolito dallo sforzo necessario allo smaltimento tossico, riacquista le proprie energie e la propria vitalità funzionale, riprendendosi senza che sia necessario alcun trattamento. Non appena la crisi risanante è stata completata, il recupero ha inizio.

LA PATETICA ED ETERNA ILLUSIONE DEL CONTAGIO

La gente è stata sottoposta per secoli a bombardamenti mentali. Diseducata e schiavizzata dal terrorismo sanitario. Spaventata a morte dai batteri e dai virus credendo implicitamente nell’idea del contagio, ossia nella esistenza di specifiche entità patogene, aggressive e maligne, in grado di passare da un ospite all’altro. Contagio, nella definizione medica, è la trasmissione della malattia per contatto. Una condizione infettiva comunicata per contatto da una persona che ne è affetta o da un oggetto che essa ha toccato.

FALSO MITO DELLA MEDICINA

Il contagio, tuttavia, è uno dei falsi miti della medicina, poiché le scorie tossiche non possono essere trasmesse da un corpo all’altro attraverso il normale contatto. Le malattie contagiose sono un’invenzione, poiché nessuno può passare ad altri la sua malattia, non più di quanto possa trasmettere la propria salute. Qualcosa di simile al contagio sembra avvenire quando una persona in condizioni gravemente tossemiche viene messa a contatto con un’altra che si trovi in una situazione similare, attivando in questo modo una crisi risanante.

SINDROME INDUTTIVA ED EFFETTO GRILLETTO

I batteri o i germi di questi individui vengono stimolati ad agire da quegli elementi devitalizzati su cui i batteri prosperano. Quando vengono trasferiti alle membrane mucose o ai tessuti di un’altra persona egualmente tossemica, è possibile che i batteri inizino immediatamente ad agire come fanno nell’organismo portatore, se vi è una quantità adeguata di prodotti della decomposizione su cui le colonie batteriche possano impiantarsi e prosperare. Ma l’esistenza di un terreno umano inquinato o ricettivo è prerequisito affinché tale azione batterica possa verificarsi.

SALUTE E MALATTIA SONO CONDIZIONI PERSONALI NON TRASMISSIBILI

Un individuo in salute, con un flusso sanguigno incontaminato e relativamente puro, non avrà quindi alcun motivo di temere le cosiddette malattie contagiose. Di norma, non è possibile trasmettere ad altri il proprio carico di tossicità, a meno che esso non venga estratto dal nostro corpo (come accade nelle donazioni di sangue) e poi iniettato ad un’altra persona (ad esempio con una trasfusione). In questo caso può verificarsi un contagio iatrogeno medicalmente indotto, che non ha però nulla a che fare con quelli che si verificano nell’ambito dei naturali processi biologici della vita. È questa la reale spiegazione di ciò che chiamiamo contagio.

È LA CONTAMINAZIONE TOSSICA DEL SISTEMA IL VERO PRECURSORE PATOLOGICO

Il germe attiva, affretta o sollecita il processo di malattia in coloro che sono già tossemici. Ma per coloro che non lo sono, il contagio non funziona e non può verificarsi finché il corpo si mantiene puro, poiché è la contaminazione del sistema che fa da precursore alle epidemie, a causa della nostra incapacità di mantenere fluidi ed efficienti il sangue ed il linfatico, a causa della nostra incapacità di mantenere i tessuti liberi da inquinamento.

VERE CAUSE DEL COSIDDETTO CONTAGIO

In realtà il contagio non esiste, poiché gli unici agenti in grado di produrre malattie sono le abitudini nocive come l’abuso di alcool, caffè, sigarette, farmaci, cibi-spazzatura, cibi raffinati, scarsità di riposo, mancanza di esercizio fisico, respiro corto, pensieri negativi, carenza di luce solare. Sono le abitudini di vita sbagliate che generano le malattie che vediamo diffuse tra la popolazione. Non c’è nessun micro-insetto che gira. È ciò che facciamo al nostro corpo che distrugge le sue difese.

LA PREDISPOSIZIONE AL CONTAGIO

Il concetto di contagio è strettamente correlato a quello egualmente erroneo di predisposizione. Si crede infatti che un’epidemia risulti contagiosa solo se l’individuo vi è predisposto. Questa affermazione medica è in realtà un’ammissione che non sono i germi a provocare le malattie. Se così fosse, chiunque venisse esposto ad essi si ammalerebbe della stessa malattia. In realtà, una persona predisposta è una che possiede un alto livello di tossicità dell’organismo, insieme alla vitalità sufficiente a condurre il processo di malattia purificante. Tali individui possono ammalarsi in qualsiasi momento, che vengano o no esposti al contagio.

TEORIA DEL CONTAGIO PRIVA DI CONTENUTO SCIENTIFICO

Se individui sani riescono a conservare la loro salute anche nel bel mezzo di malattie epidemiche, risulta evidente che la teoria del contagio è sbagliata. La parte dell’organismo più sovraccarica di tossine è quella in cui si manifestano per primi i sintomi della malattia, ma l’effetto complessivo è sistemico, poiché tutti gli organi e le ghiandole del sistema subiscono danni a differenti livelli.

QUALI SONO ALLORA LE VERE EPIDEMIE?

Inoltre, le malattie più comunemente diffuse non sono neppure contagiose. Oltre il 90% degli americani soffre di placche arteriose, ma questa non è considerata una malattia contagiosa (mentre l’AIDS, peste pianificata ed inventata di sanapianta a tavolino dal CDC, interessa solo 1/10.000 della popolazione! L’obesità è forse considerata contagiosa? Eppure affligge una persona su tre. E la costipazione? Affligge il 90% della nostra popolazione. E i problemi alla vista, che affliggono due persone su tre, sono forse considerati contagiosi? Lo stesso si può dire delle patologie dentarie, della pressione sanguigna anomala, delle emicranie, dei problemi alla schiena. Tutte patologie estremamente diffuse. Più di metà degli americani soffre di problemi cardiovascolari, ma sono forse considerati contagiosi? La malattia più temuta in assoluto è il cancro. È forse contagiosa? L’artrite colpisce più persone che non l’herpes. È forse contagiosa? E che dire dell’asma o dell’acne?

I RAFFREDDORI FREQUENTI

Come mai i bambini prendono fino a otto raffreddori all’anno, mentre i genitori molti di meno? Come mai le persone che si trovano isolate negli osservatori al Polo Nord o Sud si prendono ugualmente il raffreddore durante la loro permanenza? Come mai negli anni 1965-67 i laboratori del National Institute of Health di Bethesda, nel Maryland, condussero sperimentazioni sulle influenze che non mostrarono alcuna prova che esse fossero dovute a contagio? Ad alcuni volontari vennero iniettati ogni giorno i presunti virus dell’influenza, prelevati a coloro che ne soffrivano, ma nessuno di essi si ammalò. Ci furono più casi di influenza nel gruppo di controllo sottoposto a placebo.

ABUSI ALIMENTARI DI FESTE E RICORRENZE ALLA BASE DEI PICCHI DI MALATTIA

Contemporaneamente, subito dopo la tradizionale Festa del Ringraziamento, il numero di ammalati in entrambi i gruppi ebbe un picco improvviso, come è lecito aspettarsi quando vengono consumati cibi e bevande eccessive durante una festività.

MALATTIE VENEREE PRIVE DI CONTAGIOSITÀ

Anche le malattie veneree sono considerate contagiose. Ma in realtà i cosiddetti fattori di contagio (batteri) sono presenti in quanto effetto della malattia, senza esserne né la causa né il presupposto (il 20% di coloro che soffrono di malattie veneree non rivelano presenza né del gonococco né degli spirocheti che dovrebbero provocarla). La Marina degli Stati Uniti condusse esperimenti in cui si evidenziava che le cosiddette persone infette non potevano infettare chi era definito in salute. In Giappone, prostitute infettate hanno avuto relazioni sessuali non-protette con molti militari senza che nessuno di essi contraesse la malattia. Allo stesso modo molti individui presentano infezioni in zona genitale senza mai aver avuto contatti con nessuno (casi che riguardano i bambini). Il concetto di contagio è privo di qualsiasi correlato scientifico, nonostante le apparenze del contrario.

L’ENORME VORACITÀ UMANA PER IL VILE DANARO TRASFORMA TUTTO IN INFETTIVO, IN PESTIFERO E CONTAGIANTE

Sindromi da immunodeficienza etichettate abusivamente come AIDS e come HIV-causate (virus inventato, come dimostrato da Peter Duesberg della Berkeley University of California), le malattie veneree, il piede dell’atleta, non sono più contagiose di qualsiasi altra malattia. Ma ad alcuni interessi commerciali è utile che la gente creda che lo siano.

CREDERE AL CONTAGIO SIGNIFICA CREDERE ALLA TEORIA DEI GERMI, SMENTITA PERSINO DAL SUO CREATORE PASTEUR, OLTRE CHE DAL SUO CONTINUATORE LUC MONTAGNIER

Fondamentalmente, l’accettazione della teoria del contagio presuppone l’accettazione della teoria dei germi come causa delle malattie, e cioè che specifici batteri o virus possano produrre i sintomi di malattie specifiche. Questa teoria è stata più volte demolita in campo scientifico, e perfino Pasteur ammise la sua insostenibilità.

IGNOBILE ED INFAME PROPAGANDA SANITARIA

Nonostante ciò, la teoria dei germi e la teoria del contagio continuano ad essere propagandate in modo imbarazzante e vergognoso dal moderno sistema medico, il cui prestigio, i cui profitti e il cui potere dipendono largamente dalla fiducia in questa paradossale teoria. In sostanza, la popolazione pecoraia crede a ciò che l’establishment medico vuole che creda. La teoria del contagio serve a tenere alta la domanda di farmaci e di cure mediche e ospedaliere.

CONCLUSIONE

Se conducete una vita sana, probabilmente non vi ammalerete mai. Le malattie sono provocate solo da abitudini di vita improprie. Non dimenticate che solo le industrie mediche, ospedaliere e farmacologiche sostengono che la salute si possa recuperare somministrando farmaci velenosi. Questo è probabilmente uno dei più spaventosi semi delle malattie contagiose. In conclusione, se i germi hanno un qualche ruolo nel provocare malattie, esso non è un ruolo primario, ma solo secondario, in subordine a quei fattori che abbassano la nostra resistenza o mettono a rischio la nostra salute. Una vita sana è, in ogni caso, la migliore assicurazione contro qualsiasi malattia.

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COMMENTO

LA SOLA NOTA STONATA E CONTRADDITORIA RIGUARDA L’AZIONE INCOMPLETA DEI LISOSOMI

L’articolo di Arthur Baker è condivisibile. È anche uno dei migliori che abbia potuto leggere sull’argomento. L’unico punto critico e stonante è quello riguardante la presunta incapacità distruttiva dei lisosomi nei riguardi dei genomi e delle capsidi, che verrebbero polverizzati solo in parte. Del resto la contraddizione è evidenziata dal fatto che l’autore si rimangia le sue stesse teorie affermando che attribuire azioni a un virus equivale ad attribuire azioni alla testa decapitata di un cadavere.

NON CI SONO VIRUS MORIBONDI DI MEZZO

Il corpo non conosce mezze misure nella sua perfetta intelligenza operativa. Se i lisosomi sono deputati alla polverizzazione delle cellule morenti, alla trasformazione delle cellule in detriti cellulari, possiamo stare certi che tale lavoro viene svolto in modo drastico e non certo con criteri approssimativi. Vivo è vivo, morto è morto. Non ci sono moribondi di mezzo. E ancor meno ci sono ectoplasmi, spettri e fantasmi in moltiplicazione contagiante, se non nella fervente e corrotta fantasia medica.

ABBIAMO UN LABORATORIO REALE A NOSTRA TOTALE DISPOSIZIONE

Non serve essere virologi o immunologi. Non serve essere docenti universitari di microbiologia o di biologia cellulare. Non serve esperta frequentazione di provette, bilancini, pipette e laboratori. Il più affidabile e complesso laboratorio del mondo ce lo abbiamo ognuno di noi a portata di mano, ed è il nostro corpo. Possiamo dunque in piena autonomia e sicurezza dimostrare l’assurdità delle teorie mediche su virus e batteri.

LA PROVA DEL NOVE SULLA ASSOLUZIONE DI VIRUS E BATTERI

Avessero ragione i medici, un paziente carico di febbre e di influenza, e pertanto carico indubbiamente di virus e batteri, se lasciato a riposo con sola acqua, niente cibo, niente antibiotici e niente antivirali sarebbe destinato immancabilmente ad essere divorato dai presunti mostri vivi (funghi e batteri), e dai presunti mostri morti o per loro moribondi (virus). Siamo d’accordo tutti su questo? Bene proseguiamo.

UNA SFIDA CHE MONATTI ED UNTORI NON SONO IN GRADO DI SOSTENERE

In tutti i digiuni igienisti, ma anche nei semi-digiuni fruttariani e persino nei miglioramento drastici delle diete, si attua pure una soppressione di ogni cura farmacologica e vaccinatoria. Ebbene, i soggetti sottoposti a queste procedure igieniste affrontano influenze, febbri e crisi eliminative senza alcun ricorso ad antibiotici ed antivirali. Eppure, al termine della detossificazione si ritrovano con un paio di chili in meno, ma in piena forma e in salute smagliante, non divorati dai microrganismi. Questa è la inconfutabile prova del nove che quanto affermiamo è veritiero in termini di logica e in termini di scienza. La propongo ufficialmente come sfida. Lo ho anzi già fatto più volte, ma nessuna autorità sanitaria e nessun biologo si è fatto avanti.

COSTIPAZIONE MADRE DI TUTTE LE MALATTIE

Costipazioni, putredini, miasmi e retto-coliti, lupus e sclerosi sono oggi all’ordine del giorno. Costipazione significa un blocco funzionale e un freno a mano tirato all’interno del sistema, un temibile impigrente del sistema linfatico, un rallentatore del metabolismo cellulare. Cos’è la costipazione se non uno stato in cui il colon non è perfettamente pulito da materiale fecale. L’essere umano non può permettersi di curarsi esternamente con creme, profumi e colonie, ed essere nel contempo una latrina in movimento e una tomba cimiteriale viaggiante.

FLORENCE NIGHTINGALE E LE MENTI DEBOLI DELLA MEDICINA

“La dottrina delle malattie specifiche, delle malattie nemiche e contagiose, è il rifugio delle menti deboli della medicina”, avvertiva la grande dottoressa londinese Florence Nightingale (1823-1910). “Non sono forse fattori come l’aria pura e la pulizia interna da un lato, o l’aria viziata e la sporcizia intestinale dall’altro, a determinare la situazione del corpo?”, “Non è forse il continuo vivere sbagliato che porta ad ammalarsi di tutte le possibili ed immaginabili malattie?”, “Non sono forse le malattie reazioni naturali al vivere sbagliato della gente?”. Entrava negli ospedali e spalancava tutte le aperture e le finestre che incontrava sul suo cammino, mandando a quel paese i medici che osassero farle delle obiezioni.

LA DRAMMATICA SPORCIZIA INTERNA

Già Arnold Ehret (1866-1922), ricorda che la sporcizia interna dell’individuo medio è “qualcosa di inimmaginabile”. Il dr Robert Becker, nel 1938 conferma che le maggiori malattie a repertorio sono imputabili ad autointossicazione intestinale, e include cirrosi epatica, artriti e reuma, anemia perniciosa, dissenteria, fegato e milza ingrossati, dermatiti e lupus, insufficienza renale. Le patologie al colon sono le più diffuse. Su 41800 malati di tumore al colon, 290 hanno il tumore all’angolo destro (direzione fegato), 576 all’angolo sinistro (direzione milza), 3181 all’angolo del cieco, 5426 all’angolo del sigma e ben 32304 all’angolo del retto.

LA CONOSCENZA MEDICA ANTEGUERRA ERA SUPERIORE A QUELLA ODIERNA

Nelle sale di anatomia è comune non solo trovare arterie indurite dal colesterolo e dai minerali inorganici, dure più del cemento e a prova di martello, ma anche estrarre dal colon chili di materiale indurito simile a copertoni di pneumatico bruciato. Otto Einrich Warburg, nel 1930, sapeva sul cancro più di quanto se ne sappia oggi. Becker, nel 1938, sapeva su pancreas-fegato-reni più di quanto ne sappiano oggi epatologi e nefrologi, con tutta la loro prosopopea su transaminasi, ALT e AST.

I TEST FONDAMENTALI DELL’IGIENE

Si può evacuare tutti i giorni. Importante che sia così ma non basta. Si può evacuare tutti i giorni ed essere nel contempo dei costipati cronici. Ecco l’importanza di un auto-esame attraverso il laboratorio più affidabile e sincero al mondo che è il proprio corpo, con la prova giornaliera dell’alito, della lingua, della vista, dell’udito, del respiro, dell’urina chiara, della testa libera, del battito regolare, della voglia di ridere, della voglia di farlo o di sublimare e canalizzare la spinta gonadica su sport, lavoro, religione o altre attività appaganti.

COME SI COSTRUISCE IL SANGUE GIUSTO

Certo che il sangue è basilare. Ad ogni digestione rapida e completa, dove si abbiano a disposizione i 400-600 metri quadri di superficie assimilativa (i due campi da tennis) con 4,5 milioni di villi ricettivi e non incollati tra di loro dalla caseina del latte vaccino, con 200 placche linfonodali immunitarie reattive ed in piena efficienza, si ottiene nuovo sangue fluido e sano. Al contrario, per ogni digestione lunga e difficile ci addensiamo il sangue, surriscaldiamo e congestioniamo la zona ventrale, anemizzando o dissanguando la pelle esterna e gli arti periferici, provocando le “iti”, le anomalie infiammatorie chiamate artriti, coliti, nefriti, epatiti, pancreatiti, tiroiditi.

ANALISI USATE COME STRUMENTO DI PRESSIONE

Ho detto che una buona formula del sangue è basilare. Non è così per le analisi mediche del sangue, che dovrebbero essere in ogni caso materia medica riservata, non di routine ma di emergenza. Ma è proprio mediante le analisi che parte, si attua e si rafforza la dominazione medica, il complotto medico contro la salute. “Ti dimostro coi dati oggettivi, e con carta che canta, che sei malato e che hai valori fuori posto, per cui servono farmaci e cure mediche, o al limite operazioni chirurgiche, per normalizzare il tutto”, è la sentenza medica vincente.

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Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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