AMALGAME AL MERCURIO, METALLI PESANTI E CHELAZIONI NATURALI

da 8 Lug 2013Avvelenamento da metalli pesanti

LETTERA – SOTTOTITOLI DI VV

Gentile dr Valdo Vaccaro, Sono vegetariana ma non vegana da 15 anni. Per sdebitarmi di questa consulenza posso sempre farle qualche traduzione in tedesco o in inglese.

PROBLEMI NOTEVOLI DOPO UNA PRIMA RIMOZIONE DENTARIA

Le scrivo perché ad aprile 2013 ho rimosso 2 amalgame dentarie contenenti mercurio. Da allora soffro di acufeni, sapore metallico in bocca, fastidio per i rumori e ultimamente stanchezza. In precedenza non avevo mai sofferto di nessuno di questi sintomi.

DOVENDO FARE UNA SECONDA RIMOZIONE A METÀ LUGLIO VORREI SAPER SE MI CONVIENE E COME CONTRASTARE QUESTO AVVELENAMENTO

A metà luglio dovrei togliere un’altra amalgama, questa volta in maniera protetta dal dr Ronchi di Milano. Volevo chiederle se è opportuno in presenza di questi sintomi procedere a una nuova rimozione, seppur protetta, e inoltre cosa sia possibile fare attualmente per contrastare l’avvelenamento da mercurio (mineral test? dieta?). Mi può gentilmente dare un’indicazione? Grazie mille, Iolanda


RISPOSTA

QUALCHE TESINA IN TEDESCO NON SAREBBE DAVVERO MALE

Ciao Iolanda. Non sei obbligata a sdebitarti. Se la cosa invece ti diverte, puoi sempre tradurre in tedesco una o più tesine a tua scelta tra le ultime del blog, e rimandarmele. Così le pubblicherò sul blog per uso e consumo dei tanti che mi seguono in Austria e Germania.

IL COMUNE BUONSENSO DIREBBE NO, NON TOGLIERLO

Per la scelta se procedere con la seconda estrazione o no, hai diritto a una opinione competente e di lusso, anche se mi pare che sei già in buonissime mani col dr Ronchi. Ragionando secondo logica viene da rispondere “No, non toglierlo”, visto i tanti guai che ha comportato la prima estrazione, e visto che ogni operazione estrattiva comporta dei rischi di diffusione anche coi migliori dentisti, anche con le migliori protezioni.

SE RIMUOVERE COMPORTA TROPPI RISCHI E TROPPI DANNI MEGLIO NON FARLO

Se un deposito micidiale di mercurio sta incapsulato in una amalgama che riesce a contenerlo con danni limitati in termini di fuoriuscita costante ma tollerata silenziosamente dal corpo, non è poi la fine del mondo e rientra in quella situazione di inquinamento generale che tutti ci portiamo appresso oggigiorno.

SE PER RIMUOVERE UNA FONTE INCAPSULATA VADO A DISPERDERE ALTRO MERCURIO NEL SANGUE, DOVE MAI STANNO I VANTAGGI?

Se per rimuovere tale stock di mercurio abbiamo sì opera estrattiva e ripulitiva, ma mandiamo pure in circolo del mercurio per qualche tempo, un po’ per inevitabile fatalità e un po’ per incapacità manifesta di qualche dentista non sufficientemente abile ed organizzato, c’è di che ripensarci.

SENTI ANCHE  ANTONIO MICLAVEZ

Ti suggerisco però di contattare l’amico Antonio Miclavez, medico-dentista di larga fama internazionale e autore di Odontoiatria Tossica e Odontoiatria vitale (Miclavez Editore), un testo che suggerisco a chiunque voglia approfondire in modo avanzato temi quali la detossificazione da mercurio, i metal-test e qualsiasi altro problema relativo ai denti. Tel 0432-229496, info@studiomiclavez.com, www.studiomiclavez.com. Ho il privilegio di conoscerlo di persona, di essergli amico e di abitare a pochi minuti di distanza dal suo studio. È probabile che la pensi diversamente su questo importante dettaglio.

SONO PER LE CHELAZIONI PROGRESSIVE E NATURALI

Quanto alle chelazioni, sono ovviamente per le soluzioni naturali, più lente e più sicure, realizzate mediante incremento di acqua biologica e quindi di dieta fruttariana-verduriana crudista con prodotti vivi, vibranti, radianti, depuranti, fluidificanti, diuretici di stagione. Non manchino alghe, arancia, pompelmo, limone, asparago, tarassaco, pomodoro, segala, mirtilli, more, susine, anguria. Serve abbondanza di acqua biologica e di flavonoidi nella dieta. Non basta essere vegetariani e nemmeno vegani, ma ci vuole pure un forte incremento di crudo.

PER OBIETTIVITÀ INSERISCO UNO STRALCIO DI OPINIONE MEDICA FAVOREVOLE ALLE CHELAZIONI CHIMICHE, DEFINITE MANCO A DIRLO INNOCENTI

La terapia chelante utilizza delle sostanze chimiche (soprattutto EDTA, ossia acido etilendiamino-tetracetico) per “chelare”, cioè togliere andando a raccogliere all’interno dell’organismo per mezzo del sangue, le tossine accumulate nelle vene e nelle arterie (esempio calcio e grassi). La chelazione è un processo che si incontra frequentemente in natura, durante il quale i metalli inorganici come il ferro, per esempio, formano complessi con la materia organica.

LA CHELAZIONE CHIMICA È UN DRENAGGIO FORZATO DELL’ORGANISMO

Da oltre 40 anni i medici vi ricorrono per curare i disturbi cardiovascolari. È una tecnica praticata e conosciuta nei paesi anglosassoni e in America, mentre in Italia ancora poco conosciuta. Trattasi di un drenaggio forzato dell’organismo.

DISGREGAZIONE DEPOSITI

Risulta molto utile per prevenire ed evitare soprattutto ictus, bypass, infarti e malattie arteriosclerotiche. Sostanze varie, soprattutto EDTA, veicolate dal sangue staccano e sciolgono i depositi delle sostanze tossiche accumulate in tutto il corpo per alimentazione e altri comportamenti errati.

UN METODO ELIMINATIVO CHE L’IGIENE RITIENE INSIDIOSO E CARICO DI FFETTI COLLATERALI

La chelazione mima se vogliamo il digiuno igienistico totale nella modalità disgregante. Solo che lo fa senza riposo fisiologico e pertanto senza incremento della forza reattiva immunitaria, e senza l’acqua distillata che aiuta i veleni ad accomodarsi fuori dal corpo.

IL MATERIALE CHELATO VIENE ESPULSO PER VIA RENALE

Questa terapia si effettua per per fusione venosa lenta, da 1 a 3 volte la settimana e con dosaggi variabili in rapporto alle caratteristiche della malattia e della normalità o meno della funzione del rene, dato che il chelato (l’EDTA stesso, più il metallo legato all’edta) viene eliminato per il 95-98% attraverso il rene.

UNA TRENTINA DI FLEBOCISI A GIORNI ALTERNI

Il miglioramento dei disturbi inizia dopo 3-5 perfusioni, si concreta durante il ciclo di cura 20-30 perfusioni) ed è massimo dopo 3-6 mesi dalla fine della cura. Il risultato è migliore nei diabetici e quando il malato ottimizza il proprio stile di vita eliminando i noti fattori di rischio (obesità, ipertensione, ipercolesterolo e trigliceridi, abolizione del tabacco e di altri viziati). La terapia chelante consiste in un ciclo da venti a trenta fleboclisi somministrate a giorni alterni o meno frequentemente.

LE PRIME CHELAZIONI FURONO SPESSO PROBLEMATICHE E PERICOLOSE

Ciascuna fleboclisi ha una durata media di tre ore e si effettua ambulatoriamente. Il primo ciclo di terapia può essere seguito successivamente da cicli meno intensivi. La terapia chelante, se eseguita secondo il protocollo, non comporta problemi degni di nota. Le gravi complicazioni renali osservate agli inizi, erano dovute ai dosaggi non razionali dell’EDNA (5-10 gr al giorno per 15 giorni), hanno ormai solo valore storico.

IL PUNTO È CHE LA MAGGIORANZA DELLA GENTE SOFFRTE DI INSUFFICIENZA EPATICA E DI INSUFFICIENZA RENALE, ANCHE SE MAGARI NON LO SA

La terapia chelante se ben eseguita non presenta contro indicazioni specifiche, ma essendo il prodotto eliminato per via renale completamente nelle 24 ore, la sua pratica richiede una efficiente funzionalità renale. È quindi controindicata nei casi di grave insufficienza renale, ed anche di quella epatica.

AVVELENAMENTO DA METALLI PESANTI

I metalli pesanti sono i composti più pericolosi e dannosi tra le sostanze inquinanti. Penetrano in maniera insidiosa nel nostro organismo attraverso cibi, bevande, aria atmosferica, abiti e trasporti, bloccando l’attività di numerosi complessi enzimatici.

I DANNI DA PIOMBO E DA MERCURIO

I metalli pesanti si legano alle proteine del sangue raggiungendo molti distretti corporei e provocando danni di varia entità.Il mercurio tende a colpire i reni provocando un aumento dei casi di insufficienza renale. Il piombo predilige ossa e tessuti molli, solo per fare alcuni esempi.

LE VIE ESCRETIVE SONO SOTTOPOSTE A INTENSO STRESS CHIMICO

L’assorbimento dei metalli pesanti a livello gastrointestinale varia a seconda delle condizioni dell’ospite, della composizione (inorganica od organica) e dello stato di valenza del metallo. Il sangue è il principale mezzo di trasporto dei metalli. Le principali vie di escrezione dei metalli sono quella renale e quella gastrointestinale. In minima parte l’eliminazione può avvenire per salivazione, traspirazione, esalazione, allattamento, esfoliazione della pelle e perdita di unghie e capelli.

SIAMO TUTTI IPER-IMPREGNATI DI PIOMBO

Alcuni organi (ossa, fegato e rene) sequestrano determinati metalli in concentrazione relativamente elevate e per anni. La quantità di piombo contenuto nel nostro corpo è 500 volte superiore rispetto a quella presente 100 anni fa. Il piombo interagisce con il glutatione, la glutatione perossidasi e con il selenio bloccando quindi uno dei meccanismi chiave della nostra difesa antiossidante.

SINTOMI INTOSSICATIVI

I sintomi da intossicazione da piombo comprendono cefalea, depressione, insonnia, affaticabilità, irritabilità, ansia, debolezza, algie muscolari, mancanza di appetito, calo ponderale, ipertensione, ridotta funzionalità renale e surrenalica, infertilità nell’uomo e aborti spontanei nella donna, gotta saturnina, anemia da deficienza di ferro, pigmentazione blu nerastra alla base delle gengive.

FONTI INQUINANTI

Sorgenti di piombo sono i gas di scarico delle auto, fonderie, acqua potabile, verdura coltivata in prossimità di vie trafficate o in terreni contaminati, frutta e succhi in barattolo, latte proveniente da animali allevati in pascoli contaminati, carni (soprattutto fegato di animali contaminati), dentifrici, batterie di auto, quotidiani, tabacco e cenere di sigaretta, tinture per capelli.

MERCURIO MORTALE COME IL PLUTONIO

Il mercurio è un veleno mortale per tutti gli esseri viventi. Il pesce lo accumula in grande quantità. La sintomatologia da avvelenamento da mercurio comprende insonnia, nervosismo, perdita di memoria, ansia, depressione, perdita di peso e di appetito, tremori, allucinazioni, parestesie alle labbra ed ai piedi, debolezza muscolare, amaurosi, sordità, disturbi della parola e coordinazione, ridotta funzionalità renale.

IL MERCURIO SI TROVA IN TANTE SOSTANZE MA SOPRATTUTTO NEL PESCE E NEI VACCINI

Il mercurio è presente in svariate sostanze quali pasta per otturazione dei denti, termometri e barometri, vaccini, cereali trattati con funghicidi, pesci e mammiferi marini, cloruro di mercurio usato nei laboratori di istologia, talco, cosmetici, coloranti, diuretici, supposte antiemorroidi, detergenti per pavimenti, filtri dei condizionatori d’aria, conservanti per il legno, lassativi, adesivi, pomate antipsoriasi e tatuaggi.

IL MINERALE PIÙ DIFFUSO NON È AFFATTO INNOCENTE

L’alluminio è il minerale più diffuso sulla superficie terrestre, ma non svolge alcuna funzione utile per il corpo umano. È stata dimostrata la costante associazione di accumuli di alluminio in patologie caratterizzate da disturbi mentali quali Alzheimer, Parkinson e Down. L’accumulo nell’uomo avviene con grande lentezza probabilmente in misura di pochi nanogrammi al dì, per cui all’età di 60 anni la quantità di alluminio può raggiungere quantità significative.

PESANTI I DISTURBI CAUSATI DALL’ALLUMINIO

I disturbi comprendono pneumoconiosi, sequestro di fosfati dal tratto gastrointestinale con osteoporosi e rachitismo, reazioni cutanee, nefrite, epatopatie, coliti, ipereattività nei bambini, Alzheimer. Prodotti che contengono alluminio sono vasi per la cottura di alimenti, antiacidi, deodoranti, materiali di costruzione, utensili, cavi e materiali da isolamento, materiale da imballaggio, lattine per bibite, acqua potabile, birra, cibi in scatola, spray nasali, dentifrici, ceramica, amalgame per denti, filtri per sigarette, tabacco, gas auto, pesticidi, additivi, sale da tavola e condimenti, formaggi, medicamenti contenenti caolino, suture, nicotinato di alluminio.

IL CADMIO, SPARSO NEI CIELI DALLE SCIE CHIMICHE, DANNEGGIA LA CIRCOLAZIONE

Ogni sigaretta comporta l’assunzione di 1,4 mcg di cadmio ed un pacchetto di sigarette aumenta i depositi del cadmio di 4 mcg, impegnando e sottraendo capacità antiossidante a tutto l’organismo. Il cadmio può aumentare lo spessore della membrana basale dei piccoli vasi e dei capillari riducendo la circolazione. Nelle donne viene interessata anche la circolazione uterina con conseguente possibile prematurità o deformità del feto. Chiaro poi che il fumo passivo fa danni non minori di quello attivo.

MIDICIALE PER LA PROSTATA

La sintomatologia comprende affaticabilità, ipertensione, anemia ferro-priva, enfisema polmonare, osteoporosi in donne del 3° mondo con gravi deficit alimentari, epatopatie, anosmie, colorazione giallastra dei denti, coliche renali, ipercalciuria, sindrome del lattaio (linee di pseudofrattura alla scapola, femore ed ileo), ipofosfatemia, artrite reumatoide, ridotta produzione di Vitamina-D, insufficenza polmonare, proteinuria, aminoaciduria, cancro prostatico.

CROSTACEI, OSTRICHE, PESCI, PASTICCHE DI OMEGA-3 NE SONO CARICHI

Il cadmio è presente in acqua potabile, farina di grano raffinata, cibi processati, ostriche, rene, fegato, riso, fumo di sigaretta, tabacco, fertilizzanti, protesi dentarie, ceramiche, coloranti, materiale elettrico, sostanze antiruggine, polivinile, funghicidi, pesticidi, raffinerie, prodotti di scarto delle gomme, combusti di olio.

ALTRE SOSTANZE CHELANTI

Dimercaptopropanolo (dimercaprolo), indicato come agente chelante per l’avvelenamento da arsenico, oro, mercurio e piombo, Penicillamina, nelle intossicazioni da metalli pesanti, Deferoxamina mesilato (deferoxamina), trattamento indicato nell’avvelenamento acuto da ferro, Acido dimercaptosuccinico (DMSA), indicato nelle intossicazioni da piombo, Trientina, chela il rame ed il ferro e ne riduce l’assorbimento a livello intestinale.

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wValdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

1 commento

  1. kermit

    gentile dottore,
    scrivo perchè sono davvero sconfortata e spero mi possa dare speranza:
    dal mese di febbraio ho iniziato ad estrarre le amalgame dentarie presenti in bocca, ad oggi , ovvero in tre mesi ne ho estratte ben otto, di cui 5 con aspirazione e diga e le altre senza protezione. durante l'ultima rimozione ho ingerito un pezzo di amalgama ed ora ho sintomi quali : sapore metallico in bocca , gonfiore e pesantezza intestoinale , emicrania con dolore alla nuca, ATM e all'occhio.
    tutto questo l'ho fatto in buona fede credendo che avrei fatto bene a togliere il metallo dalla mia bocca…soprattutto perchè in estate avrei voluto provare ad affrontare la mia prima gravidanza! sono disperata, solo ora leggo che dopo la rimozione delle amalgame si consiglia di aspettare almeno uno o due anni prima di affrontare una gravidanza! può spiegarmi meglio? può darmi speranza? ho 37 anni, da due anni sono vegana. ho ancora altre amalgame in bocca ma non so cosa fare.
    la ringrazio, e sarei felice se potesse consigliarmi una dieta mirata e
    cosa ne pensa delle cure di disintossicazione omeopatica che spesso trovo nei protocolli di rimozione.
    grazie

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